Difficoltà comunicative con ricadute sul comportamento e lo stile relazionale


Come dice Rebelais : “Il bambino non è una bottiglia da riempire, bensì un fuoco da essere acceso.”

Il ruolo del logopedista è quello di rendere i bambini capaci di utilizzare un linguaggio di qualità che risulti ‘abitato’ ovvero che consenta loro di mettersi in relazione con l’altro, trasmettendo quello che senza parole sarebbe più difficile da trasmettere.

Il gioco permette l’accoglienza e la conoscenza del bambino, tramite uno “sguardo” partecipe e rispettoso. 

Il gioco è una forma di linguaggio per i bambini, probabilmente la più naturale e profonda. L’attenzione sul gioco spontaneo, da ai bambini la possibilità di creare significati personali e  permette di creare la base di alleanza e di fiducia sulla quale potremmo innestare l’atto terapeutico volto all’evoluzione. 

Il linguaggio, le parole, sono dappertutto; è importante partire dalle produzioni del bambino, attendere le sue parole, ascoltare i suoi silenzi, saper ascoltare, guardare e lasciar riempire lo spazio della terapia con i suoi contenuti.

 

Dott.ssa Marta Schieppati

Laureata in Filosofia all'Università statale di Milano
Laureata in Logopedia all'Università degli studi di Parma
Master triennale in Pedagogia relazionale del linguaggio presso l'istituto Chassagny di Milano

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